Diagnosi privata e diagnosi pubblica: differenti valutazioni.
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Nel percorso di affermazione di genere, la cosiddetta “diagnosi di disforia di genere” è purtroppo ancora richiesta dai Tribunali e rappresenta un documento fondamentale da produrre in giudizio. È importante sapere che esistono due tipologie di diagnosi: “privata” e “pubblica”, ognuna con le sue peculiarità.
Diagnosi privata:
- Viene rilasciata da professionisti privati (psicologi, psicoterapeuti o psichiatri) reperibili anche online.
- Il costo è a carico del paziente e varia in base al professionista e alla complessità della diagnosi (in genere da 40/50 euro a seduta o da 200/250 euro per la relazione finale).
- I tempi di attesa sono brevi, con la possibilità di prenotare un appuntamento in pochi giorni.
- Essendo un documento privato, non fa piena prova in Tribunale.
Diagnosi pubblica:
- Viene fornita dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN) tramite strutture pubbliche o convenzionate.
- Il costo è generalmente basso o nullo (ticket tra i 20 ed i 45 euro).
- I tempi di attesa sono più lunghi.
- essendo un documento pubblico, fa piena prova in Tribunale.
Diagnosi di disforia di genere in ambito giudiziario:
In passato, una diagnosi privata quasi inevitabilmente comportava la nomina di un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) (scopri cosa è la CTU) da parte del giudice. Oggi, la situazione è cambiata e varia da Tribunale a Tribunale. Vi è sul punto molta disinformazione, unita anche ad inesperienza: ciò che andrebbe sempre detto è che la valutazione circa la “solidità” della relazione andrà fatta non in termini generici, ma caso per caso, in base al Tribunale ed in base alla ulteriore documentazione che si riesce a produrre.
E’ però noto, in linea generale, che una diagnosi rilasciata da una struttura pubblica è per Legge considerata più autorevole, facendo piena prova.
È necessario ottenere una diagnosi pubblica se si possiede già una diagnosi privata?
Non necessariamente. Se si è già in possesso di una diagnosi privata, è possibile avviare il procedimento giudiziario per la rettificazione di attribuzione di sesso. La nomina di un CTU, sebbene possa allungare i tempi del processo di circa 3 mesi, non pregiudica l’ottenimento di una sentenza favorevole.
In conclusione, la scelta tra diagnosi privata e pubblica dipende dalle esigenze individuali, tenendo conto dei tempi e dei costi. È fondamentale rivolgersi a un legale specializzato per valutare il percorso più adatto alla propria situazione.